Fin dal Medioevo le strade e le piazze della città si animavano per le fervide attività dei commercianti, per le sfarzose cerimonie politiche e religiose, le feste popolari e i sontuosi banchetti. All’interno dei conventi e dei monasteri, invece, silenzio, meditazione e preghiera. Questi luoghi spirituali pressoché inaccessibili ai più, divennero “straordinari laboratori di pittura” per gli artisti fiorentini che, nel silenzio dei cenacoli, dal Medioevo al Seicento, hanno eternato voce e volti dei protagonisti …“dell’Ultima Cena”.