Glossario

GALLERIA DEGLI UFFIZI

Fumetti di soggetto sacro e accattivanti racconti mitologici, intense storie d’amore, di potere o di guerra sono i temi appassionanti che i grandi artisti italiani nel corso dei secoli – da Giotto a Masaccio, da Gentile da Fabriano a Piero della Francesca, da Leonardo a Michelangelo, passando per Botticelli e Raffaello fino a giungere a Caravaggio – hanno illustrato nei loro celebri capolavori. Opere straordinarie capaci di stupirci, affascinarci e commuoverci e oggi degnamente custodite nel tempio delle Muse della Galleria degli Uffizi che è già di per sé un capolavoro architettonico del Rinascimento.

GALLERIA DELL’ACCADEMIA

È all’interno di questo museo che si erge in tutta la sua bellezza una delle icone più celebri al mondo: il David di Michelangelo. Intorno al giovane pastore israelita, altri ammirabili capolavori dell’artista sono esposti, così come una ragguardevole collezione di dipinti dal XIII al XVI secolo e la collezione di strumenti musicali che vanta la famosa Viola Tenore. Questo strumento è l’unico al mondo, dei migliaia di strumenti creati dal celebre liutaio Stradivari, che ha conservate intatte tutte le sue caratteristiche strutturali nonché la purezza del suo suono ancora oggi udibile.

A buon intenditore …

CONVENTO DI SAN MARCO

Nel Convento di San Marco la pittura sacra di “Fra Angelico” e il rigore delle armoniose linee architettoniche rinascimentali fiorentine formano un binomio davvero speciale. Percorrendo i vari ambienti di questo spazio, costruito nel corso del XIII secolo ma completamente ristrutturato nel primo Quattrocento, possiamo ancora oggi percepire l’intensità spirituale e la potente eleganza della pittura di questo pittore domenicano. I suoi affreschi e i suoi dipinti ci accompagnano da un ambiente ad un altro: dal chiostro alla sala del Capitolo, dall’ospizio alle cellette, predisponendoci ad un percorso oltre che artistico anche di meditazione personale o da condividere.

MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO

Determinazione e potenza, spirito competitivo e ricerca di perfezione, l’eleganza e la finezza, sono tra le caratteristiche fondamentali dei grandi protagonisti che hanno segnato l’arte della scultura fiorentina dal Medio Evo al Rinascimento: da Donatello a Michelangelo, da Brunelleschi a Lorenzo Ghiberti, da Benvenuto Cellini a Giambologna. Le loro opere, tra statue, rilievi e oggetti preziosi, sono esposte nelle sale di questo autentico palazzo medioevale che ci permette di immergerci in questa atmosfera artistica unica.

CAPPELLE MEDICEE

Posto dietro la chiesa di San Lorenzo, questo museo si compone di tre differenti ambienti completamente diversi tra loro. Lo spazio sobrio e modesto della Cripta non è che l’eco pallida della maestosità e del fasto della superba Cappella dei Principi. A sua volta questo spazio ottagonale, decorato in gran parte di intarsi di pietre dure, contrasta con la potenza filosofica dell’insieme architettonico e scultoreo della Sagrestia Nuova interamente concepita e realizzata da Michelangelo, prima della sua definitiva partenza da Firenze. Tre diversi universi che condividono uno spazio unico, concepito dalla famiglia dei Medici nel solo scopo di autocelebrare la propria Gloria e Potenza, eternandola oltre i limiti dell’umana esistenza terrena.

GALLERIA PALATINA

Se nel XV secolo il quartiere generale dei potenti mercanti Medici era il Palazzo Medici di via Larga, a partire dalla fine del Cinquecento la famiglia, elevata al titolo Granducale, “traslocherà” nel Nuovo Palazzo Pitti. Nella sontuosa residenza, diventata nel tempo la più grande di Firenze, il museo della Galleria Palatina occupa il piano nobile e si caratterizza per l’intrigante complessità degli affreschi tipici del periodo barocco che decorano le sale di Rappresentanza, per la qualità delle centinaia di dipinti del rinascimento italiano e per la ricchezza della mobilia dal XVII al XIX. Passeggiando da una sala altra possiamo immaginare la vita condotta dai vari membri delle Famiglie Granducali e dei Reali che hanno abitato il Palazzo, percepire le loro abitudini, come si divertivano, si travestivano o discretamente si nascondevano dagli altrui sguardi indiscreti.

GIARDINO DI BOBOLI

Quando percepite che il rumore cittadino comincia a diventare faticoso, è sufficiente fare due passi a piedi, raggiungere i giardino di Boboli e immergersi nel silenzio della campagna fiorentina. Ci si può insinuare tra i viali di cipressi e pioppi o seguire i piccoli labirinti di allori e bossi che animano la simmetria tipica del giardino all’italiana. Altrettanto gradevole è scoprire le fontane, le grotte e le cerchiate che ingentiliscono gli spazi verdi, così come meravigliarsi per le inattese e nascoste vedute che impreziosiscono il giardino più grande di Firenze. Un tempo spazio esclusivo delle numerose famiglie che in qualità di governanti “risiedevano” in Palazzo Pitti, oggi il Giardino di Boboli costituisce un polmone verde accessibile e godibile da tutti.

PALAZZO DELLA SIGNORIA

Nel corso dei secoli Firenze è riuscita a salvaguardare la sua indipendenza e autonomia contro le dominazioni straniere che pretendevano di conquistarla. La città si è mostrata sempre solida e inespugnabile … come la sua Sede Politica del resto. Dall’alto del suo Palazzo, il governo della Signoria controllava, dirigeva, gestiva e difendeva la vita cittadina. Un tempo inaccessibile, oggi il nostro “Municipio” apre le porte a tutti coloro che desiderano approfondire l’intrigante storia del potere fiorentino, spettacolarmente celebrata dagli  affreschi e le sculture – tra cui il celebre “Genio della Vittoria” di Michelangelo –  che decorano da secoli le maestose sale di questa autentica roccaforte medievale.

MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO

Per quanto riguarda i musei a Firenze si prova l’imbarazzo della scelta … Tuttavia “Il Grande Museo dell’Opera del Duomo” è a mio avviso uno dei musei più belli al mondo che custodisce i pregevoli capolavori di scultura sacra del Rinascimento fiorentino. Pertanto non aggiungo altro in merito: bisognerà sperimentare di persona. Inoltre il biglietto d’ingresso al museo permette allo stesso tempo l’accesso al Battistero – simbolo sacro unico per noi fiorentini – e di cimentarsi nella salita alle due gloriose “vette” di Firenze: la Cupola del Duomo e il Campanile di Giotto.

MUSEO DAVANZATI

La vita quotidiana nel medioevo non era affatto agevole. Le famiglie dovevano arrangiarsi tra una rivolta intestina improvvisata e un assedio organizzato, schivare un attacco dietro l’altro, sopravvivere tra le malattie ordinarie e la peste, la carestia e la povertà. Ma all’interno delle loro dimore i ricchi e nobili si proteggevano, si divertivano, coltivavano i loro interessi e esercitavano gli affari economici. La visita a Palazzo Davanzati permette di immergersi in questa dimensione medievale, di figurarsi la vita quotidiana di un tempo lontano, comprendere come si distribuivano i vari ambienti – dove erano dislocati i bagni o in che modo le scale o il pozzo “servivano” i vari piani – e quali erano le decorazioni che rallegravano le sale chiuse di queste dimore, vere e proprie fortezze medievali attrezzate per riuscire a vivere al meglio.

MUSEO DI CASA BUONARROTI

Come tutti gli artisti, anche Michelangelo non aveva una dimora fissa. La sua vita si svolgeva tra Firenze e Roma, tra una commissione artistica e l’altra, conteso tra i Medici, i Papi e gli altri potenti del suo tempo. Tuttavia a Firenze, nel quartiere di Santa Croce, mantenne il suo «pied-à-terre». Nel XVII secolo questa dimora verrà trasformata in mausoleo, in onore dell’artista, dal nipote che si occuperà di ingrandirlo e decorarlo con affreschi commissionati ai grandi pittori barocchi fiorentini. Al di là di queste testimonianze figurative, atte a celebrare il grande genio delle Arti, il museo offre ai visitatori delle belle sorprese: i due straordinari bassorilievi, opere prime giovanili dell’artista, così come il modello ligneo da lui realizzato per la facciata della chiesa di San Lorenzo e una selezione di pregevoli disegni di sua mano.

MUSEO HORNE

Quando durante il XVIII e il XIX secolo i viaggiatori stranieri compivano i Gran Tour in italia, la maggior parte provavano una sorta di delusione al loro arrivo a Firenze. Lo stile sobrio, severo e austero della città non li entusiasmava. Sarà a partire dal XX secolo invece che la città gigliata sarà “riscoperta” e apprezzata, in particolar modo dalla colonia anglofona che qui si stabilirà per rivivere l’atmosfera del tempo medievale e rinascimentale. Tra questi Herbert Percy Horne è stato uno dei personaggi più interessanti nel milieu culturale di questo inizio secolo, contribuendo a rivalutare la personalità artistica di Botticelli. “Traslocato” in una tipica dimora quattrocentesca situata nel quartiere di Santa Croce, si occuperà di restaurarla e di creare una delle collezioni private più significative della città. In questo elegante palazzetto possiamo oggi ammirare le pregevoli opere degli grandi artisti dal Medioevo al Seicento tra cui Giotto, Simone martini, Masaccio, Signorelli, Botticelli, Beccafumi et Giambologna.

MUSEO BARDINI

Nel 1865, poco dopo l’unificazione d’Italia, Firenze fu eletta la capitale del nuovo Regno d’Italia per cinque anni. In conseguenza di questa elezione la città fu rimodellata secondo i nuovi criteri urbanistici stabiliti dal Re Vittorio Emanuele II. Questi cambiamenti comportarono lo sventramento di una parte del centro storico permettendo così ai mercanti antiquari di appropriarsi dei tesori d’arte conservati nei luoghi religiosi e civili di questo antico quartiere. Tra questi il più abile fu sicuramente Stefano Bardini. Considerato una volpe dallo sguardo di un rapace, l’antiquario organizzò il suo showroom di vendita negli ambienti della sua dimora privata dotata anche di un gabinetto fotografico e di un atelier per il restauro delle opere d’arte. Oggi questo elegante palazzo, situato nel cuore del quartier medievale di San Niccolò, è diventato il Museo Bardini. Uno spazio museale che presenta la collezione d’arte che questo personaggio ha espressamente legato alla città, esposta secondo i criteri voluti dall’antiquario e che illumina sulla sua personalità controversa e affascinante insieme, sulla singolarità delle soluzioni da lui adottate negli interventi di restauro nonché nella creazione dei suoi famosi quanto discutibili pastiches.

SANTA MARIA NOVELLA

Definita nella sua struttura gotica alla fine del XIII secolo, Santa Maria Novella si impone per l’armoniosa ed elegante facciata quattrocentesca. All’interno, le cappelle dalle semplificate linee gotiche incorniciano spazi campiti da affreschi magistralmente eseguiti dai celebri frescanti fiorentini tra il XIV e il XV secolo. Orcagna e Duccio, Masaccio e Paolo Uccello, Brunelleschi e Ghiberti, Ghirlandaio e Filippino Lippi. Sono questi i nomi dei celebri artisti che con la loro maestria hanno “scritto” pagine fondamentali della storia dell’arte, in un sapiente incontro tra sacro e profano, cultura teologica ed umanistica, rigore rinascimentale e raffinatezza aristocratica.

 

SAN LORENZO

Quando Brunelleschi pose le basi dell’arte del Rinascimento, i Medici compresero immediatamente il valore e l’innovazione di questo nuovo pensiero artistico. E proprio al genio dell’architettura, si rivolsero per far costruire la loro “parrocchia privata”: la chiesa di San Lorenzo. Per la famiglia dei Medici, l’architetto fiorentino ideò un progetto basato sui nuovi principi dell’arte rinascimentale. Chiarezza e misura, rigore e simmetria sono le coordinate che caratterizzano questo spazio sacro che annovera tra i numerosi capolavori scultorei quattrocenteschi anche le tombe di alcuni membri della famiglia dei Medici.

 

SANTO SPIRITO

Santo Spirito non è una chiesa come le altre. Entrare in Santo spirito è una vera e propria “esperienza rinascimentale”.

La facciata rivolta al suo quartiere, e non alla città, ne ha preservato l’intimità. All’interno la chiesa si presenta in tutta la sua chiarezza rinascimentale.

Nello spazio delle ampie navate, il tenue grigio della pietra serena ritma sapientemente sul nitore del bianco dell’intonaco mentre il transetto si presenta come un’intricata selva di colonne disposte secondo moduli musicali calibrati e precisi. È qui che Michelangelo ha lasciato agli Agostiniani padroni di casa, un delicato e ancora acerbo ma promettente Crocifisso ligneo. È solo qui che si può cogliere il senso dell’unità e armonia tra le cappelle, i loro altari, le pale e le cornici stesse così come lo concepì il Pensiero del Rinascimento Fiorentino.

 

SANTA CROCE

Quando all’inizio del Duecento i francescani si stanziarono a Firenze, scelsero la parte più povera e degradata della città dove edificarono la loro chiesa: Santa Croce. Quasi un secolo dopo il primitivo edificio sacro venne ricostruito più grande e possente pur nel rispetto del spirito umile e semplice proprio all’ordine.

Ancora oggi Santa Croce è la seconda chiesa più grande di Firenze dove, grazie agli affreschi che decorano le innumerevoli cappelle del transetto, è possibile seguire lo straordinario percorso della pittura italiana al tempo di Giotto. Definita il Pantheon degli italiani, la chiesa accoglie inoltre al suo interno centinaia di tombe di grandi personalità e geni fiorentini e italiani: da Michelangelo a Galileo Galilei fino a Giacchino Rossini e Ugo Foscolo.

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