16 ago ParlArte
Per parlare, l’arte ha bisogno del nostro ascolto
All’ombra dei capolavori accreditati, le opere meno conosciute faticano ad suscitare l’interesse di coloro che attraversano le sale dei musei fiorentini o gli spazi esterni di Firenze.
Eppure in ogni opera d’arte risuona l’eco del capolavoro.
Brani di pennellate corpose e profondi incisi di scalpello, note di colori emergenti e di chiaroscuri insistenti, toccata simbolica e fuga allegorica.
L’opera d’arte vive nel nostro sguardo e vibra al nostro passaggio.
Se le concediamo una sosta più meditata e ci predisponiamo all’ascolto, da essa può scaturire una musica interiore e la sorpresa dell’incanto.
Oltre la “Primavera” e il “Davide”, l’universo artistico che Firenze può offrire supera ogni aspettativa e ci invita a comporre un mosaico che dal sapore antico degrada fino al retrogusto delle novità dell’arte contemporaneo.