Il momento migliore per visitare Firenze
Ultimamente mi viene chiesto sempre più spesso quale sia il periodo migliore per visitare Firenze. Personalmente, non ho dubbi. Per me, cioè, Novembre è senza dubbio il periodo ideale. Il giorno di Ognissanti segna ufficialmente la fine della stagione turistica.
Gruppi e classi in viaggio sospendono per un attimo le loro visite culturali o didattiche e la città ritrova il suo vero volto, riprendendo il ritmo di un respiro più lento e pacato.
Visitare Firenze a novembre significa potersi godere, con più intimità, l’atmosfera della città.
È il momento in cui le voci dei fiorentini, impegnati nelle varie attività del loro quotidiano, riemergono per sostituirsi al brulichio delle voci dei turisti;
il momento in cui il dialogo tra le persone diventa più diretto e rilassato e perde quel ritmo serrato ed incalzante;
È il momento in cuisi può davvero riscoprire la dimensione reale di piazze, vicoli medievali e angoli segreti, senza doversi fare strada tra la folla. Cambiano i colori, cambia la luce e cambia anche la percezione del tempo.
Le novità di novembre: il mese delle celebrazioni e delle commemorazioni
Con l’avanzare della giornata, la sensazione del primo freddo pungente del mattino si trasforma in una dolce frescura, sempre più piacevole con il passare delle ore.
Tutto questo è vero per Firenze come per molte altre città, ma per i fiorentini novembre è anche il mese del ricordo, un momento di celebrazioni e commemorazioni, in cui si rievocano eventi profondamente radicati nella memoria collettiva. Novembre è un mese breve, si apre il 4 e si chiude l’ultima domenica, giorno in cui la città si ripopola di volti provenienti da tutto il mondo.
Il 4 novembre del 1918 e la celebrazione della vittoria della prima guerra mondiale
Nel primo pomeriggio del 4 novembre 1918, nella villa del conte Giusti a Padova, fu proclamato l’armistizio che poneva fine alle ostilità tra l’Italia e l’Impero austro-ungarico, segnando la conclusione della Prima guerra mondiale.
Con la vittoria della Battaglia di Vittorio Veneto, iniziata il 24 ottobre 1918, l ‘Italia non solo uscì vittoriosa dal conflitto, ma riuscì anche a completare l’unificazione nazionale, recuperando i territori di Trento e Trieste, che l’Impero austro-ungarico aveva rifiutato di restituire al termine delle guerre risorgimentali.
Il 4 novembre è anche la “Giornata delle forze armate” perché, nel contesto dell’Unità Nazionale,
È anche la Giornata delle Forze Armate, perché in questo contesto di rinnovata unità, onoriamo le migliaia di soldati che furono feriti, mutilati o caduti nella difesa della libertà. Uno degli episodi più ricordati di questa decisiva battaglia di Vittorio Veneto fu lo scontro tra il Piave e il Monte Grappa, un luogo divenuto simbolo di coraggio e sacrificio.
La “Leggenda del Piave” e i componimenti patriottici
La Légende du Piave, meglio conosciuta come Le Piave murmurait, è una delle più celebri e commoventi canzoni patriottiche italiane .
Tanto memorabile che un quarto di secolo più tardi, dopo la firma di un altro armistizio – quello del 3 settembre 1943 – il governo italiano decise di adottarla come inno nazionale, in sostituzione della Marcia Reale, meglio conosciuta comeInno di Mameli. Questa sostituzione ebbe vita breve: l’anno successivo, al ritorno del re nella capitale liberata, l’Inno di Mameli fu ripristinato.
Ma la canzone del Piave rimase un testo profondamente radicato nella memoria del popolo italiano, un canto spogliato di retorica, che racconta sconfitte e trionfi, e in cui il fiume stesso diventa protagonista insieme ai soldati italiani, tutti uniti nel combattere e sacrificarsi per la patria.
Curiose coincidenze: una data per due fiumi
Strana coincidenza: il 4 novembre è anche la data in cui un altro fiume divenne protagonista di un evento tragico che rimarrà per sempre impresso nella memoria dei fiorentini.
Un evento che, pur essendo locale, in realtà scosse il mondo intero.
Alle sei di quella mattina, proprio mentre la città si preparava a celebrare la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, i fiorentini si svegliarono attoniti e sconvolti.
L’Arno – fiume temuto fin dai tempi di Dante e vera ossessione di Leonardo da Vinci – ruppe gli argini, provocando la più disastrosa alluvione della storia della città.
Per me, rivivere l’alluvione passeggiando per Firenze è un momento profondamente emozionante, su cui mi piace soffermarmi durante alcune delle mie visite.
Perché, al di là delle bellezze che adornano Firenze ad ogni passo, ricordare questi momenti bui, drammatici e dolorosi è un modo sincero per capire meglio la città e penetrare nelle pieghe più intime della sua storia.
Ma torneremo sull’argomento in un altro articolo…
L’evento del 30 novembre 2025: l ‘Estra Firenze Marathon
È il giorno in cui la città rinasce, popolata da persone provenienti dai quattro angoli del mondo.
Ma questa volta non si tratta di semplici turisti: sono ospiti di un tipo speciale, che ogni anno, l’ultima domenica di novembre, invadono Firenze in un’atmosfera festosa e gioiosa. Un’invasione gioiosa, certo, ma che richiede impegno, perseveranza, determinazione e una sana dose di abnegazione.
È laestra Firenze Marathonche quest’anno festeggia la sua 41ᵉ edizione.
Come tutte le grandi maratone del mondo, la distanza è di 42,195 chilometri, ma il circuito fiorentino si distingue per il suo prestigio unico.
Firenze, una cornice senza eguali
Per la partenza e l’arrivo, il palcoscenico dei maratoneti sarà il grandioso centro religioso, all’ombra della maestosa cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, concepita dal genio dell’architettura del Rinascimento, Filippo Brunelleschi.
I podisti attraverseranno la città, tra panorami straordinari e parchi verdeggianti, sfociando nelle piazze ricche di storia e insinuandosi tra le insidiose stradine medievali, teatro delle competizioni e rivalità di altri tempi.
La gara si svolgerà
Una visita per compensare la fatica
Tuttavia, cari maratoneti, il giorno della gara i vostri occhi, la vostra mente e il vostro respiro saranno interamente concentrati sulla gestione della fatica, sulla misurazione del tempo e sulla conquista dei vostri limiti.
Per questo vi invito, una volta tagliato il traguardo, a riprendere fiato e a riscoprire Firenze in modo diverso: non più seguendo il percorso di gara, ma lasciandovi guidare dalla mia voce, al ritmo di un tour che vi porterà verso nuovi orizzonti. E, come piccola ricompensa per la vostra costanza e passione, le visite guidate saranno offerte a una tariffa preferenziale.
Non esitate a contattarmi per maggiori informazioni…
