Firenze: la città dove l’arte emerge ad ogni angolo di strada
Firenze è la città dove ad ogni angolo i capolavori si rivelano agli occhi dei turisti. É la città la cui fama richiama gente da tutto il mondo. Tuttavia, talvolta, la contemplazione e il godimento delle bellezze della città, possono essere coperti dalle voci, dai suoni e dai rumori che si amplificano nelle viuzze medievali e riempiono le piazze.
Fuga dalla città, verso la campagna
Questo vale oggi come un tempo ed era uno dei tanti motivi che spingevano i monaci a costruire i loro monasteri nella campagna nei dintorni della città: abbastanza lontani da non sentirne i rumori mondani, ma altrettanto vicini da poterla raggiungere agevolmente in caso di necessità.
Da Firenze alla campagna il passo è breve e lasciata la città alle spalle, immediatamente possiamo immergerci nella quiete che la vista delle colline così dolci e armoniose ci trasmette.
Costellata è la campagna fiorentina di borghi, castellari, abbazie e pievi che ci riportano ad un tempo lontano tutto medievale.
Facile è raggiungerli, qualsiasi sia la direzione scelta, e affascinante il percorso che vi conduce.
Il riposo di san Giovanni Gualberto nella Badia a Passignano
Tra filari di vigne e chiome basse degli olivi, uno dei cammini ci accompagna nel pressi di Tavernelle, fino alle porte di un monastero che ancora oggi, fin dalla fine dell’anno mille (1073 per l’esattezza), custodisce le spoglie di uno dei personaggi tra i più importanti della storia religiosa fiorentina.
Si tratta di San Giovanni Gualberto, la cui storia ricalca le vicende cavalleresche tipiche del primo periodo medioevale.
La giovinezza turbolenta di Giovanni
Nato dalla nobile e potente famiglia fiorentina dei Visdomini, ricchi feudatari del Chianti, la giovinezza di Giovanni si costella di bagordi, atti goliardici e azioni poco conformi allo spirito cristiano.
É il 1003 e il fratello di Giovanni viene ucciso.
Per la legge cavalleresca i familiari erano tenuti a vendicare la morte del proprio caro e così Giovanni e suo padre partono alla ricerca dell’assassino.
Sarà Giovanni a scorgerlo, poco fuori dalle mura di San Miniato sulla salita che conduce verso la chiesa romanica di San Miniato al Monte.
L’assassinio lo scroge a sua volta e colto da paura si getta in ginocchio, apre le sue braccia e implira la clemenza del giovane cavaliere.
In quella posa e in quei gesti, Giovanni riconosce la figura di Cristo sulla croce e colpito dalla visione sceglie di perdonare l’aguzzino. Ce fut Jean qui l’aperçut sur le chemin menant à l’église romane de San Miniato al Monte.
Ce fut Jean qui l’aperçut sur le chemin menant à l’église romane de San Miniato al Monte.
Quindi si incammina verso la porta della chiesa, la oltrepassa e si inginocchia di fronte al crocifisso in esso custodito per chiedere perdono delle azioni e dei pensieri peccaminosi commessi in passato.
Immediata la risposta di Cristo crocifisso che, di fronte a tanto pentimento, inclina la sua testa e assolve Giovanni dai suoi peccati.
Al di là della leggenda e dell’episodio miracoloso, Giovanni capisce, da quel momento, che il suo cammino sarebbe stato sulla strada del perdono e della preghiera, ma per compiere questa missione doveva indossare l’abito religioso.
La chiesa di San Miniato al Monte, luogo del miracolo e della conversione di Giovanni apparteneva allora – come oggi – all’ordine dei benedettini.
La Basilica di San Miniato al monte: lo splendore del sacro
Ecco allora che Giovanni si veste dell’abito benedettino e abiterà nel monastero che ancora oggi domina la città di Firenze: l’abbazia di San Miniato al Monte sarà il luogo che lo inizierà alla spiritualità ma il suo cammino religioso lo porterà verso altre destinazioni. Giovanni, infatti, rimasto profondamente deluso da diversi atteggiamenti di manifesta corruzione da parte dei monaci e di impoverimento della regola religiosa. Egli, allora, prese la decisione tanto immediata quanto sofferta di uscire dall’abbazia per fondare un ordine tutto suo che rispondesse ai principi spirituali più sani e più puri.
Un lungo peregrinare lo condurrà, in un primo tempo, all’isolamento per meditare su come rendere feconda la sua fede, e soi concluderà in un’abbazia situata alle porte di Firenze dove le sue spoglie riposano ancora: la Badia a Passignano.
Tuttavia la basilica di San Miniato rimarrà per sempre nel suo cuore, come del resto lo è per noi fiorentini. Ecco, allora che prima di continuare a seguire le orme del futuro San Giovanni Gualberto, concedetevi un momento di “svago” e immaginate una visita esclusiva, insieme a me, che vi accompagni fino nel cuore di questo luogo così intriso di storia, spiritualità e bellezza: una chiesa millenaria che domina tutta la città e rappresenta il più alto esempio di romanico fiorentino e uno dei massimi in Italia.
La passeggiata da Ponte Vecchio verso San Miniato al Monte
Per giungervi a piedi, dal centro della città e più precisamente dal ponte vecchio, sono sufficienti una ventina di minuti …e un pò di fiato per affrontare le scalinate che conducono, dapprima, al piazzale Michelangelo e poi al sagrato della chiesa.
Attraversato il ponte ci si addentra nelle piazzette e stradicciole del caratteristico quartiere di San Niccolò.
Da qui, si oltrepassano le antiche mura medievali di Firenze, edificate alla fine del XIII secolo e che, in questo tratto, sono state preservate dalle distruzioni ottocentesche previste per il nuovo piano urbanistico di Firenze capitale.
Proseguiremo, quindi, inerpicandoci garbatamente verso la sommità della collina, attraversando il grazioso Giardino delle Rose disseminato di opere dello scultore belga Folon.
Tra i vialetti impreziositi da roseti di varie specie, sculture e inaspettate vedute sulla campagna, giungeremo al piazzale Michelangelo – che con la sua vista superba su tutta la città, incanta gli sguardi di tutti. Concluderemo quindi il nostro cammino giungendo infine alla Basilica di San Miniato al Monte.
Giunti a questo punto, ogni altra parola scritta è superflua, il racconto seguirà il ritmo dei passi che ci accompagneranno alla scoperta di questo luogo unico di Firenze.
…e San Giovanni Gualberto?
la sua storia la leggeremo nel prossimo articolo.
Continua …
